Perchè non vieni con me in Atlantide, dove potremo andare lungo strade lastricate di marmo giallo e blu, per il porto di oricalco, sceglierci una galea con la dorata testa di Eros e partire con la spedizione di Tiro ?
Coi marinai di questo vecchio Odisseo, e bellissime schiave dai larghi seni provenienti dalle valli e dalle montagne di Lemuria, potremo gettare l'ancora per sconosciute e propizie isole del mare esterno, e, navigando ai confini delle terre di Glauco, sulla scia di un tramonto d'opali, vedere dal divano d'avorio e raso il salire di stelle sconosciute e pianeti distrutti. Forse non faremo ritorno ma seguiremo l'estate tropicale sino alle isole di Alcyone.
Attorno ai mari amaranto di miti e fiabe noi mangeremo il loto, e i frutti di terre che Odisseo non ha mai sognato; e berremo i pallidi vini dell'immaginazione, che crebbero nella valle della perpetua luce lunare.
Io troverò per te una collana di perle rosee, e una collana di rubini gialli, ti incoronerò con coralli che hanno sembianze di fiori porpora e sanguigni. Vagheremo nei mercati di dimenticate città di diaspro, e porti del lontano Cathai fatti di carnelie; ti comprerò un abito di pavone azzurro damascato di rame, oro e vermiglio, e un abito nero con rune arancioni intrecciate con fantastici sortilegi senza il tocco della mano, nelle pallide terre di filtri e incantesimi.
English original: La Musa di Atlantide (The Muse of Atlantis)