Ed anch'io ho trovato la strada verso il mare
Venus Letalis
Profondi sono gli abissali anni e i lustri lunghi
Da quando, seguendo quella buia Venere del tuo sogno,
Tu giungesti all'estremo delle cullanti schiume. . . .
Ma, al sicuro costruiti oltre il mutamento e l'errore,
E dopo "i fugaci applausi della folla",
Con blasoni sospinti sopra eteree correnti
Nel cristallo e nel luccichio d'aliotide,
Fondati su dirupi, i tuoi palazzi eolici del canto.
Eppure, ah! La svanita voce non sentiremo!
Ahimè! Le tue orme terminano sulla sabbia
Presso dubbi mari e cieli non intesi. . . .
Strane conchiglie vengono ritrovate lungo quello strano lido:
Anche tu spesso le hai portate al tuo orecchio
E sentito lo sconcertato mormorio del tuo sangue.
English original: A George Sterling (To George Sterling)