Cicli (Cycles)

Translation of Clark Ashton Smith by Pietro Guarriello

Il mago muore ... e la sua torre affonda lentamente
nei lisci oceani bassi che tutto appianano ...
mentre i secoli s'ammassano e si ritraggono, ritornano e cadono,
nel ciclico abisso che abbraccia il cosmo intero,
che si espande, accrescendosi nell'infinito altrove ...
finché le riemerse campane della giovane Atlantide chiameranno;
e di nuovo, la ricomposta torre del mago ricostruirà le sue mura
incoronate di torrette, su di un ciclo che riprende.

Incantesimi e spiriti più potenti il mago risorto evoca,
Rivestito d'abbagliante oscurità e divampanti fiamme
rigenerato da un sonno durato eoni. Tutti i poteri
ereditati dai geni e da Salomone il saggio;
e consumando con gloria accecante le tediose ore,
chiama su Shem-Hamphorash il nome senza nome.

N.B. Questa poesia è probabilmente l'ultima che Smith scrisse, essendo datata 4 Giugno 1961, infatti l'autore morì il 15 Agosto dello stesso anno; nella cabala ebraica Shem-Hamphorash è il nome supremo di Dio, l'ultimo dei suoi nove miliardi, e pronunciandolo se ne acquisiscono gli stessi poteri.

English original: Cicli (Cycles)

Top of Page